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FIEC: l'UE pronta a rinnovare le norme sugli appalti pubblici

09 dicembre 2024

Nel 2025, la Commissione europea esaminerà le norme UE sugli appalti pubblici, il che potrebbe avere un impatto significativo sul settore delle costruzioni. FIEC esamina quale sarà l'impatto di questa revisione.

appalti Il sostegno politico all'uso degli appalti pubblici per promuovere programmi sociali e ambientali è forte, ma ciò potrebbe sollevare una serie di sfide pratiche (Foto: AdobeStock)

Il quadro normativo dell'UE sugli appalti pubblici, in vigore dal 2014, è stato messo sotto esame per diverse ragioni, tra cui un calo della concorrenza e un'eccessiva attenzione al processo decisionale basato sui prezzi. In risposta, ci sono crescenti richieste di riforma e si prevede che la Commissione valuti le attuali norme UE sugli appalti pubblici e ne proponga una revisione.

Questa revisione avrà un impatto significativo sul settore delle costruzioni, poiché gli appalti pubblici stabiliscono le condizioni in base alle quali le aziende di costruzioni competono per gli appalti di lavori pubblici. Rappresenta un'importante opportunità per affrontare sfide di lunga data nel settore delle costruzioni, come gli appalti interni o la concorrenza sleale da parte di aziende di paesi terzi nelle procedure di appalto pubblico.

Prodotti europei

Stéphane Séjourné, nominato per il ruolo di Vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale nella nuova Commissione europea, è stato incaricato dalla Presidente della Commissione von der Leyen di rivedere le direttive sugli appalti pubblici. La sua lettera di missione sottolinea la necessità di migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento di tecnologie e servizi essenziali, semplificando al contempo le regole e riducendo gli oneri amministrativi. La revisione mira inoltre a dare la preferenza ai prodotti europei nei settori strategici, sebbene questi non siano specificati.

La prossima revisione potrebbe quindi essere un'opportunità per consentire la preferenza per i servizi, oltre che per i prodotti. Inoltre, potrebbe rafforzare il ruolo di settori come l'edilizia, che dovrebbero essere riconosciuti come strategici per l'UE. L'industria edile svolge un ruolo cruciale in settori come l'energia e i trasporti, supportando al contempo gli obiettivi di sostenibilità dell'UE, la creazione di posti di lavoro e gli elevati standard occupazionali, e promuovendo la resilienza e l'innovazione di fronte alla concorrenza globale.

Una spinta forte

Il sostegno politico all'uso degli appalti pubblici per promuovere agende sociali e ambientali è forte, ma ciò potrebbe sollevare una serie di sfide pratiche. L'uso di appalti "strategici", in particolare in relazione ad alcuni tipi di criteri ESG (ambientali, sociali e di governance), ha sollevato preoccupazioni nel settore delle costruzioni. Molti nel settore ritengono che gli appalti "strategici" debbano essere valutati attentamente e che sia essenziale mantenere un collegamento diretto tra i criteri di aggiudicazione e gli obiettivi di prestazione del contratto.

Anche la subappaltatura dovrebbe rappresentare un problema importante, con varie organizzazioni, in particolare i sindacati, che stanno facendo pressioni per ulteriori restrizioni su ciò che è già consentito dalla legislazione UE vigente. Gli appaltatori in tutta Europa temono che queste modifiche possano portare a una regolamentazione eccessiva e limitare la partecipazione delle PMI ai progetti di approvvigionamento, poiché le PMI spesso si affidano alla subappalto per progetti più grandi. Inoltre, data la carenza di manodopera nel settore delle costruzioni, molti nel settore ritengono che mantenere la flessibilità nella subappalto sia essenziale per affrontare le sfide della forza lavoro.

Gli appalti pubblici sono un argomento prioritario per la European Construction Industry Federation (FIEC). Nel tentativo di migliorare l'equità e l'efficienza negli appalti pubblici, la FIEC ha proposto diverse riforme chiave all'attuale quadro nel suo Manifesto per l'azione 2024-2029 della FIEC. Una proposta è quella di limitare le possibilità di appalti interni da parte delle pubbliche amministrazioni, al fine di promuovere la concorrenza e la trasparenza. Un'altra è lo sviluppo di una metodologia europea comune per il calcolo dei costi del ciclo di vita, che standardizzerebbe le valutazioni in linea con le direttive UE sugli appalti.

Cosa aspettarsi

La FIEC ritiene che anche i criteri di inclusione ed esclusione per gli offerenti di paesi terzi potrebbero essere perfezionati. Un buon approccio è stabilito nelle linee guida della Commissione europea sulla partecipazione degli offerenti di paesi terzi, che chiariscono le restrizioni di accesso per tali offerenti. Inoltre, viene sottolineata la necessità per le autorità pubbliche di sfruttare l'opzione di presentare varianti per incoraggiare soluzioni innovative negli appalti pubblici. Infine, la FIEC chiede misure più forti che impediscano alle autorità pubbliche di aggiudicare appalti solo sulla base del prezzo.

Si prevede che la Commissione effettuerà a breve una valutazione delle direttive sugli appalti pubblici, riunendo vari stakeholder in un gruppo di esperti dedicato e avviando una consultazione pubblica entro la fine dell'anno. Le discussioni stanno iniziando anche a livello politico. Si prevede che una proposta di revisione del quadro attuale sarà pubblicata nel 2025, possibilmente durante la presidenza danese del Consiglio. FIEC e l'industria delle costruzioni nel suo complesso cercheranno di svolgere un ruolo attivo in questo processo.

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